Il Forno di Roberto Lo Fiego
LO ZIO ROBY
Ricordo ancora il giorno in cui vidi Roberto per la prima volta.
1 Agosto 2001, Roberto lo Fiego, classe 1968, si preparava ad alzare la cler del suo laboratorio per la primissima volta.
Capì da subito si trattasse di uomo dall’animo gentile ed affabile. Devo ammettere però che allo stesso tempo scorgevo in Lui una grande tenacia, era caparbio ed ostinato, e nonostante le paure che lo accompagnavano in questa nuova sfida io ero certo sarebbe riuscito nel suo intento. Non mi sbagliavo!
Ma torniamo al principio…
Come Giotto, che affinò la sua arte nella bottega di Cimabue, anche Roberto ebbe il suo mentore! Terminate le scuole medie, infatti, all’età di quindici anni cominciò a lavorare come fornaio a Cantù, nella bottega del Signor Radice Carlo Antonio. Per ben diciotto anni lavorò instancabilmente al suo fianco accrescendo sempre più la sua arte sino a quando, allievo e maestro, decisero di aprire insieme il “Bottega della Pizza” di Meda.
Trascorsi altri tre anni le loro strade si divisero… Nonostante la stima e la gratitudine era arrivato per Roberto il momento di dedicarsi a qualcosa che fosse solamente suo, al suo grande progetto. Ed eccoci quindi tornare a quell’ormai lontano primo agosto 2001, al civico 118 di Via Borgo Vico, divenuto “Il Forno di Roberto Lo Fiego”.
Da quel giorno in avanti dal tramonto all’alba ho visto Roberto sfornare pane fragrante, pizze, focacce, golosi biscotti, brioche e tanto altro ancora. Immagino sarete curiosi di sapere quale sia il suo cavallo di battaglia … Su questo proprio non ho dubbi, focaccia farcita e focaccia al formaggio!
Ma torniamo a Roberto. Il Forno aveva preso vita e dapprima i residenti della via, poi quelli del quartiere ed in fine di tutta la città passavano a trovarlo per una colazione, una merenda o per prendere e portare in tavola i suoi preparati. Tutto questo ancora non bastava, così Roberto cominciò ad insegnare l’arte della panificazione alla scuola Enaip di Como e a condividere il suo sapere. Ma mancava ancora qualcosa, voleva regalare ancora un pezzettino di sé alla Città che lo stava ospitando. Fu così che ebbe un’idea, il cosiddetto “lampo di genio”, decise di tenere aperto il suo forno anche durante la notte, così da offrire ai giovani della città, e non solo, un posto felice dove poter passare per un ultimo boccone prima di rientrare a casa o per piccolo spuntino prima di andare a lavoro. Ed è così che, tra un trancio di pizza e un bombolone alla crema, tra una chiacchiera ed un affettuoso consiglio, Roberto è diventato per molti lo Zio Roby e il suo forno si è vestito diventando il “ Focacciaro” di Via Borgo Vico, il focacciaro della notte, un vero e proprio punto di riferimento nella Città.
Ed è qui che voglio interrompere il mio racconto, invitandovi a passare anche solo una volta per salutare Roberto, per conoscere una parte della sua famiglia, che con il suo staff lo sostiene ogni giorno con amore nella sua attività, e, ovviamente, per assaggiare i suoi deliziosi prodotti. Sono certo ne uscirete a pancia piena e con un sorriso in volto e sarà così che non potrete più fare a meno di lui e del suo iconico “ciao dimmi”!
Parola di Forno
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